Counseling somatorelazionale in acqua
Accostare il counseling e l’acqua vuol dire accostare due mondi e due storie del tutto autonomi. Quello che li fa avvicinare e’ sia la sperimentazione in acqua con le persone, sia la convinzione che entrambi contengano una via possibile alla consapevolezza di sé per la persona che si mette in gioco. E che insieme queste possibilità si potenziano vicendevolmente.
Lo scopo e’ quello di andare a sentire come il corpo contatta l’acqua, di scoprirne le sensazioni e le suggestioni, di essere attenti a ciò che viene risvegliato o svegliato per la prima volta.
L’attrazione che viviamo per l’acqua porta l’eco del legame filogenetico che viene dalla nostra evoluzione biologia e storica. L’attrazione, l’interesse, il volerci andare, il volerci essere ci portano verso un ambiente colorato per ciascuno in un modo diverso.
Si prospetta così un incontro, una relazione intima se abbiamo disponibilità, apertura e fiducia. L’acqua ci pone davanti al nostro limite di respiro, di galleggiamento, di abbandono. Per poter entrare davvero nella relazione dobbiamo adeguarci all’acqua e al nostro limite. Se riusciamo a farlo conquistiamo la libertà di essere acquatici, di trasformarci e di trovare del nuovo dentro di noi.
A chi è rivolto:
Famiglie con i loro neonati, bambini che imparano a galleggiare, adulti con la paura dell’acqua, donne in gravidanza per la preparazione al parto, persone che vogliono migliorare la loro relazione con l’acqua e imparare gli stili di nuoto, atleti che vogliono migliorare le loro performance natatorie oppure come integrazione corporea del counseling problem solving in studio.
